dimanche 23 septembre 2007

Rapimento di Giuseppe Di Matteo (12 anni )














Il Il libero professionista palermitano,di ALLEANZA NAZIONALE Gigi Bruccoleri,con i figli del Boss Calogero (Lillo) DI CARO Silvia e Diego all'ultimo ballo d'Italia di Bruxelles Ottobre 2006
http://www.balloditalia.org/

Il piccolo Di Matteo vittima della famiglia mafiosa DI CARO

Rapimento Di Matteo. 8 arresti nel'agrigentino

Partecipano alla prigionia di Giuseppe Di Matteo, il figlio del pentito Santino, nell’agrigentino, e due anni dopo sono uccisi, il 25 giugno del 1995, sciolti nell’acido perche’ sospettati di tradimento: Antonio Costanza di Favara, ed Antonio Di Caro di Canicatti’, figlio di Giuseppe, fedelissimo di Riina, Bagarella e Provenzano. Antonio Di Caro, laureato in agraria, e quindi, ‘u dutturi’. 12 anni dopo la Dda di Palermo svela mandanti ed esecutori. Giuseppe Vetro di Favara, Leoluca Bagarella di Corleone, Giuseppe Gambacorta di Porto Empedocle, Arturo Messina di Agrigento, Giovanni Aquilina e Vincenzo Licata di Grotte, Giuseppe Fanara di Santa Elisabetta. Determinanti sono state le dichiarazioni di Luigi Putrone riscontrate anche da quanto raccontato da Giovanni Brusca. I mandati di cattura sono stati notificati in carcere dalla Squadra mobile e dai Carabinieri di Agrigento. Titolari dell’inchiesta Anna Maria Palma e Costantino De Robbio. Antonio Di Caro fu ucciso perche’ si sospetto che avesse facilitato l’arresto dell’ex capo di Cosa nostra agrigentina Salvatore Fragapane, latitante e catturato nel 95, dopo un conflitto a fuoco in un casolare di campagna a Casteltermini. Di Caro avrebbe anche favorito la cattura di Bagarella, sempre nel 95. Di Caro, insieme a Costanza, ritenuto suo complice, fu vittima di un tranello: invitato a Palermo e poi ucciso in presenza, quasi come se fosse un battesimo di mafia, di Giovanni Riina, figlio di Toto’. Brusca strappo’ dal polso di Di Caro un orologio di valore, un Ebel, non appena il canicattinese fu immerso nell’acido. Le presunte responsabilita’ di Arturo Messina sono legate solo ad un presunto nulla osta che Messina avrebbe concesso ai corleonesi per l’omicidio di Antonio Di Caro.(Angelo Ruoppolo)

TELEACRAS NEWS


03 / 05 / 2007 - 9.55.34

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